Arte e scienza negli strumenti musicali
di Luigi Campanella, Francesco Cardone, Marco Malagodi

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Sunto: Per la conservazione e il restauro degli strumenti musicali è necessario conside-rare la loro duplice natura: materiale, legata alla struttura e ai materiali di cui sono composti, e immateriale, legata alla loro funzione artistica di generatori di suoni. Lo studio e la caratterizzazione diagnostica degli strumenti musicali storici costituiscono un ulteriore tassello nella realizzazione di una forte integrazione tra la gestione musea-le-conservativa e quella scientifica, in un’ottica di complementarietà e integrazione delle competenze all’interno dei due settori disciplinari. Tecniche quali radiografie ai raggi X, tomografie computerizzate, analisi endoscopiche, misure spettroscopiche e di fluorescen-za possono essere utilizzate per studiare lo stato di conservazione di uno strumento mu-sicale e affiancare così i restauratori nella fase di recupero.

Abstract: For the conservation and restoration of musical instruments you must con-sider their dual nature: material, related to the structure and the materials they are made, and immaterial, linked to their artistic function of sound generators. Study and diagnostic characterization of historical musical instruments constitute a further step in building a strong integration between Museum Conservation and management-scientific, with a view to complementarity and integration of competencies within the two disciplines. Techniques such as x-rays x-rays, computerized tomography, endoscop-ic analysis, and fluorescence spectroscopic measurements can be used to study the con-servation status of a musical instrument and support so the restorers in the recovery phase.

Luigi Campanella è professore ordinario di Chimica Analitica e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali.Titolare di Chimica Agraria e poi di Chimica del Suolo, di Chimica del Restauro e di Chimica degli Alimenti presso l'Università degli Studi di Roma "Sapienza".
È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell'Elettrochimica, della Chimica
Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche,della Chimica dei Beni Culturali. In particolare ha
preparato, caratterizzato e applicato numerosi biosensori, basati su enzimi immobilizzati o su
tessuti vegetali, per la determinazione di sostanze di interesse clinico, farmaceutico ed ambientale e
per la datazione di reperti archeologici cellulosici. Con queste ricerche è entrato a far parte del
Gruppo di Ricerca CEE su "Biosensori".
Ha anche studiato l'applicazione di metodi chimici e biologici alla degradazione e alla rimozione
di inquinanti. È autore di 6 libri nei campi della Analisi Industriale e Applicata, della Chimica Analitica,della Chimica degli Alimenti,della Filosofia della Chimica,della Museologia Scientifica e della Chimica per l’Arte. Presidente della Divisione di Chimica Analitica della Società Chimica Italiana negli anni 1989-1990 e di quella di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali nel triennio 2004-2006. Vice presidente della Società Chimica Italiana dal 1990 al 1992. Presidente eletto della Società Chimica Italiana per il triennio 2008-2011. Presidente del MUSIS (Museo Multipolare della Scienza e dell'Informazione Scientifica) dal 1991 ad oggi.

ArteScienza Anno II, N.3 giugno 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Cardone. Laureato in Chimica Industriale presso l'università di Messina, ha frequentato la Scuola Estiva Fondamenti metodologici ed epistemologici, storia e didattica della chimica presso l'Università di Pisa (1996); membro del Direttivo della Società Chimica Italiana (sez. Calabria) con sede presso l'Università degli studi della Calabria - Dip. to di Chimica; del Gruppo Nazionale di Storia e Fondamenti della Chimica (G.N.F.S.C.) e dell'Associazione Italiana di Ingegneria Chimica (A.I.D.I.C.). È responsabile della sezione Storia e Filosofia della Scienza dell'Associazione Culturale Anassilaos di Reggio Calabria.  Fa parte del Comitato scientifico del Corso di Alta Specializzazione di Restauro delle Materie plastiche presso il Museo PLART di Napoli. È autore di monografie inedite riguardanti la storia della chimica e dei seguenti saggi: Acqua, aria, terra e fuoco. Storia della chimica dagli albori a Lavoisier; Atomi Elementi Molecole. Storia della chimica da Dalton alle nanostrutture; Raffaele Piria, Medico, Chimico, Patriota / Innovatore della Chimica in Italia; Il Futurismo, la Scienza e la Chimica, La Chimica e la Storia dell'Arte – l'iconografia alchemica e chimica nei secoli (co-autori Luigi Campanella e Gloria Oliveti) . Ha organizzato numerosi convegni e tenuto seminari nelle università di: Messina, Cosenza, Trieste, Perugia, Bologna, L'Aquila, Roma. Ha partecipato a numerosi convegni scientifici in Italia e all'estero e ha al suo attivo numerosi articoli sulla stampa specialistica e di cultura varia tra cui Cultura e Scuola (Editrice Treccani), ICP (organo dell'A.I.D.I.C.) e ICF (di cui cura la rubrica Note di Storia della Chimica).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Malagodi. Laureato in chimica, ha acquisito esperienza in diagnostica applicata ai Beni Culturali nei più importanti centri di ricerca italiani ed europei. Attualmente è ricercatore presso l'Università di Pavia. Le sue principali competenze sono incentrate sulla caratterizzazione di manufatti lignei, con particolare attenzione agli strumenti musicali antichi, sulle modalità di pulitura delle superfici, sulla caratterizzazione di prodotti consolidanti e protettivi e sull’utilizzo di tecniche diagnostiche micro invasive e non invasive. È docente dell’insegnamento “Metodi Fisici per la Chimica del Restauro” presso il Dipartimento di Chimica dell'Università di Pavia. È stato responsabile della linea di ricerca sugli strumenti musicali antichi del Laboratorio Arvedi di Pavia e ora coordina le attività del laboratorio Arvedi di Diagnostica non Invasiva presso il Museo del Violino di Cremona. È coautore di molte pubblicazioni scientifiche, su riviste e congressi nazionali ed internazionali. Le principali competenze sono legate allo studio dei prodotti naturali e sintetici usati nelle opere d’arte, anche in fase di restauro. Ha partecipato a diverse campagne di indagine microclimatica finalizzate a misurare le condizioni di conservazione delle opere d’arte, sia in ambienti indoor che outdoor.